Il passaggio dall’adolescenza all’età adulto, non è così netto come una volta, e spesso si attraversa una fase ibrida, in cui si continuano ad avere atteggiamenti adolescenziali oltre i 25 anni. Questo ritardo nello svincolo è una delle problematiche maggiormente presenti in questa fase, spesso i genitori continuano a trattare i figli come se fossero più piccoli e viceversa, loro non si sentono riconosciuta la maturità per potersi svincolare.
- Incapacità di staccarsi dalla famiglia
- Non trovare lavoro
- Problemi di studio
- Paure, ansia, panico
- Disturbo ossessivo compulsivo
- Sostegno nell’affrontare lutti, separazioni, eventi traumatici
- Dipendenze
- Conflittualità permanente nei confronti dei genitori
- Problemi relazionali
- Adulti : quando i figli diventano adulti a tutti gli effetti e iniziano a fare delle scelte che li portano ad avere una propria autonomia economica e a vivere fuori dalla casa d’origine, il ruolo dei genitori, necessariamente, si modifica e per poter mantenere una relazione efficace, funzionale e duratura nel tempo deve spostarsi da “one up” ovvero da una posizione di superiorità ad una di pari ruolo, che permetta di riconoscere al figlio la propria dignità di adulto.
In questa fase di vita è il figlio ormai adulto che deve chiedere un sostegno direttamente di fronte a qualche problematica, o può chiederlo la famiglia nella sua interezza.
I genitori possono essere aiutati e sostenuti a rivedere il proprio ruolo (che cambia nuovamente qualora si diventi anche nonni), a modificare le proprie strategie e la propria comunicazione in modo da imparare a gestire ed appianare i conflitti, a rivedere eventuali rigidità nelle proprie aspettative, ad elaborare il lutto di un figlio che va via di casa, a ricreare una nuova dinamica nella coppia che si ritrova dopo la crescita dei figli.