Problematiche tra genitori e figli piccoli

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Problematiche tra genitori e figli piccoli

Le problematiche diffuse tra genitori e figli piccoli, sono numerose, di seguito, sono elencate quelle per cui, se non vi è una rapida risoluzione, è suggerito un intervento psicologico.
  • Capricci
  • Problemi nel mangiare
  • Problemi di sonno
  • Paure, ansie, panico
  • Disturbo ossessivo compulsivo
  • Aggressività
  • Problemi scolastici ( di studio, di socializzazione)
  • Difficoltà nel distacco con la madre e i familiari

Terapia Psicologica

Bambini (6/11 anni): in questa fascia di età i genitori hanno un ruolo fondamentale sia educativo che normativo, allo stesso tempo, però, il bambino inizia a confrontarsi con il mondo scolastico organizzato (molto più regolato che alla scuola materna) e con il concetto di performance ( compiti in classe e interrogazioni). Il bambino deve trovare un nuovo equilibrio tra il gioco, lo studio, la socializzazione e la vita familiare e può accadere che qualche meccanismo si “intoppi”.
Al di là che il problema sia l’espressione di rabbia esagerata, una forte paura, un conflitto in ambiente scolastico, la timidezza, la chiusura….ecc…nella terapia strategica si tende, almeno in una prima fase a lavorare esclusivamente con i genitori evitando al bambino l’esperienza della terapia se non strettamente necessaria.
Questo sulla base del presupposto sistemico secondo il quale il cambiamento di un elemento del sistema crea una modificazione in tutti gli altri elementi del sistema stesso.

Aiutando i genitori ad affrontare il problema con strategie e soluzioni diverse rispetto a quelle che hanno già tentato di mettere in atto, e che non hanno funzionato, molto spesso il bambino modifica la propria reazione e percezione della situazione problematica e questo crea uno sblocco.
Si tende a privilegiare la “terapia indiretta” (ovvero una terapia svolta solo con i genitori e senza il bambino) almeno fino ai 9/10 anni del bambino per evitare di “medicalizzare” il bambino stesso, di farlo sentire “diverso “ “malato” o “sbagliato” perché va a parlare con uno psicologo.
In alcuni casi, invece, dopo una prima fase di lavoro con i genitori , si potrà valutare se ci sono le condizioni per far partecipare positivamente anche il bambino, questo dipende dal problema, dall’età del bambino, dalla situazione famigliare…ecc…